Io sono aracnofobico. Non mi fanno paura i ragni. No.
I ragni non fanno paura. Solo gli stupidi pensano che i ragni possano fare paura.
I ragni incutono terrore. Quando parlo di terrore, intendo il distillato puro della paura mischiato con ogni sensazione di pericolo per la tua esistenza e quella dei tuoi cari.
I ragni sono il nazismo applicato del regno animale. Sono il male assoluto, secondi a nessuno e primi su tutto.
Questo per essere chiari.
E ringrazio di possedere questo dono che mi permette di vedere la realtà per quella che è e compatire tutti quelli che si tengono i ragni negli angoli delle stanze «perché mangiano le zanzare» (che è come se lasciassi un cobra reale libero per casa per tenere lontani i topi).
Fatta questa premessa doverosa, vi faccio una domanda: quanti di voi godono come ricci di mare appiccicati allo scoglio quando si grattano il condotto uditivo con un cottonfioc? Vi piace, eh? Dite la verità…
Potreste avere un ragno nell’orecchio.
È pieno di casi del genere (leggete qui, quo e qua solo per citarne alcuni, oltre che per ricordare i nomi dei miei tre paperi preferiti) e perfino la Amplifon ha scritto un vademecum.
Mal di testa, prurito nell’orecchio, vertigini… tutti sintomi associati alla presenza di ragni nelle orecchie. La prossima volta che ti devi grattare l’orecchio, fatti due domande. Dormi coi tappi nelle orecchie, meglio ancora: istituisci turni di guardia col tuo partner per guardare le orecchie mentre l’altro dorme. Passa il vapore almeno 3 volte a settimana nell’abitacolo della tua macchina: quello è un altro covo di piccoli ragni.
Sono solo alcuni consigli, ma in un blog dedicato all’insostenibile leggerezza del rischio ogni tanto è d’obbligo ricordare che il rischio percepito è una cosa, il rischio reale è un’altra e che attribuire un peso scarso ad un rischio rilevante può avere conseguenze insostenibili.
Questo tipo di confusione è il combinato disposto di due specifiche euristiche:
- euristica della disponibilità: si stima la probabilità di accadimento di un evento sulla base della capacità di recupero dai cassetti della memoria di situazioni simili e dell’impatto emotivo che hanno per noi.
- euristica della rappresentatività: se una cosa somiglia ad un’altra, ci sono buone probabilità che quella cosa SIA quell’altra.
La combo di queste due euristiche è una nuova euristica: l’euristica della puttanata.
In questi due anni e mezzo di COVID-19 si è creata una metrica del rischio basata su terapie intensive e morti. Se questi due numeri sono sotto controllo, il rischio è percepito «leggero». Buona parte del merito di avere i numeri sotto controllo, inutile ribadirlo si deve ai vaccini, quegli stessi vaccini su cui abbiamo potuto vedere all’opera gli effetti dell’euristica della puttanata all’epoca in cui sembrava saremmo morti tutti di effetti collaterali.
E non solo questi due numeri sono sotto controllo: un altro degli obiettivi tanto declamati, l’endemizzazione, sembra finalmente a portata di mano. È una buona notizia che oggi, 7 luglio 2022 ci siano oltre 86000 persone contagiate nel Paese, quando l’anno scorso erano 800 e nel 2020 meno di 200: così finalmente possiamo prendercela tutti. Finalmente si è avverata la profezia: «È solo una banale influenza».
Quando fai presente che non è come il morbillo ma che ti puoi reinfettare, anche quella è una buona cosa ed è normale: in fondo l’influenza la prendi più volte e il sistema immunitario si rafforza (euristica della rappresentatività).
Se ci fossero problemi (euristica della disponibilità):
- non avrebbero tolto tutte le cautele;
- se ne parlerebbe.
Ancora è in fase di preprint ma, se avete pazienza, vi suggerisco questo articolo. In breve, la reinfezione aggiunge rischi rispetto al caso di infezione singola. più volte la prendi, più aumentano i rischi di avere sequele. Il ragionamento è quello che avevo presentato in questo post di oltre un anno fa, riassumibile nella frase:
avete mai conosciuto un giocatore professionista di roulette russa? No, vero? Fatevi due domande.
A questo si aggiungono evidenze sempre crescenti delle conseguenze a lungo termine (cosiddetto long-covid, ne avevo parlato 6 mesi fa). Quelli che «è una semplice influenza» devono far parte di coloro i quali oggi hanno problemi di memoria, disturbi della concentrazione e «nebbia mentale», alcuni sintomi del long-covid.
Se volete saperne di più potete partire dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità.
Tutto merito dell’euristica della puttanata. Oggi non solo non se ne parla, ma è un problema provare a ragionarci sopra.
Tipo uno che si è addormentato mentre sta guidando la macchina e s’incazza se lo svegli.
La convinzione è che il problema è alle spalle. A prescindere che sia vero o dalla constatazione che se ti sta alle spalle può sempre mettertelo….
V.I.P.S. (Very Important Post Scriptum)
I ragni non sono animali pucciosi. Non fanno nulla per nascondere la loro natura malvagia. Sto raccogliendo le firme per far eliminare questa puntata di Peppa Pig nella quale i ragni sono rappresentati come bestie innocue, invitando i bambini a giocarci (immaginate che vostro figlio torni a casa con un ragno dopo aver visto questo cartone animato) . Un vero film dell’orrore… A vostro rischio e pericolo. Io non c’ho dormito la notte.
Dobbiamo mettere le persone in guardia da questa minaccia. Aiutami in questa campagna di civiltà e guarda in alto su questa pagina, dove c’è la mia faccia. Non chiederti perchè ci sia solo mezza faccia. Passa oltre… Guarda sotto, dove dice «Segui ottantunozerotto.it».
È lì che devi segnarti. Proprio lì.